EQUITA’ NELLE DIFFERENZE
Salone Aurora- Circolo Aurora V.le Garibaldi 80- Forlì
IL CASO DELLA CARDIOLOGIA
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nelle donne essendo tuttora responsabili di circa il 35% dei decessi totali. Decenni di campagne di base hanno contribuito da aumentare la consapevolezza circa la portata delle malattie cardiovascolari nel genere femminile. Sono inoltre in corso profondi cambiamenti culturali che possono influire positivamente sulle donne e sul loro libero arbitrio in termini di autodeterminazione della loro salute. Tuttavia, nonostante una maggiore consapevolezza sociale e culturale, nel complesso si è verificata una stagnazione delle azioni che debbono essere intraprese per portare a una riduzione del carico di malattie cardiovascolari. Sono perciò urgentemente necessarie strategie specifiche per affrontare questo problema in modo da superare disuguaglianze tuttora presenti nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione delle malattie cardiache nelle donne.
Ass Cardiologica Forlivese con Fidapa Sezione di Forli c/o il Circolo Aurora hanno proposto un confronto costruttivo coordinato da Avv. Patrizia Graziani ( Pres Fidapa sez Fo ) e dal Prof. Marcello Galvani con Prof.sa Fulvia Signani ( docente sociologia di genere Universita’ Ferrara) , Dott.sa Giulia Silvestrini ( Direttrice Igiene Pub Ausl Romagna ) , Prof. Marcello Galvani ( Direttore Cardiologia Fo e Prof Unibo) , Dott. Nicola Magrini ( Direttore Unità Operativa Qualità e Governo clinico Ausl Romagna ) , Dott.Vincenzo Immordino ( Medico di Fo) , Dott .Gabriele Rossi ( Cardiologo Fo) e Dott.sa Giulia Ricci Lucchi ( Cardiologa Lugo) , Dott. Matteo Cafaggi ( Medico Fo) e Dott.sa Ludovica Farabegoli ( Medico Fo) esperti sul tema con l’obbiettivo di presentare un modello di possibile approccio alla prevenzione della malattie cardiovascolari nel genere femminile.
Il rischio cardiovascolare nelle donne infatti, a parità di età e degli altri fattori tradizionali (fumo, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete) apparentemente inferiore a quello del genere maschile. Esistono tuttavia fattori di rischio specifici del sesso femminile la cui importanza non è pienamente riconosciuta ma la cui azione può spigare l’enorme numero degli eventi cardiovascolari nelle donne.
Durante il convegno si è discussa la necessità e, presentata una modalità di valutazione del rischio cardiovascolare –